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Come aiutare una persona a superare un lutto
Il lutto è quella condizione che colpisce ognuno di noi quando subiamo la perdita di un padre, o di una madre, ma anche dopo la rottura di una relazione sentimentale o la perdita del lavoro.
Il dolore dell’anima dovuto alla perdita ed è una reazione del tutto normale e inevitabile, che ha una sua evoluzione divisa in fasi di elaborazione della separazione:
- La prima può essere definita di negazione della realtà (dove non accettiamo che sia avvenuto);
- La seconda è caratterizzata dalla rabbia (dove ci sentiamo traditi da chi ci ha lasciati);
- La terza fase è quella della disperazione psicologica (dove ci abbandoniamo al dolore)
- Infine si attraversa l’ultima fase che è quella dell’accettazione del lutto.
In genere tutti abbiamo la capacità di accettare e superare la morte di una persona cara e affrontare un lutto ma, alcuni di noi provano molta fatica ad accettarlo e il contesto in cui vivono non aiuta per niente nell’elaborazione del lutto.
In fondo la nostra società ci vuole forti e non ama la sofferenza manifesta. Ci chiedono di mantenere contegno, di non piangere, di recuperare quanto prima la nostra serenità. Ci spingono ad esercitare l’autocontrollo, ad essere riservati e a non fare mostra del nostro dolore: questo non fa altro che costringerci a portare dentro le nostre sofferenze che poi esplodono in via psicosomatica.
Un lutto non elaborato può manifestarsi con sentimenti e atteggiamenti di tipo depressivo come:
- apatia
- poca cura verso se stessi e gli altri
- difficoltà lavorativa e nelle relazioni
- scarso appentito
- disturbi del sonno
Si possono cadere in stress da lutto con sintomi come mal di testa frequenti, difficoltà nella digestione, malattie della pelle di natura psicologica, frequenti febbri o raffreddori e tutto ciò perché il sistema immunitario subisce l’attacco di stress, paure e ansie.
Tutti questi disturbi peggiorano lo stato psicologico di chi vive già il dolore del lutto.
Quando un lutto diventa patologico?
Il lutto può diventare patologico quando si presenta come un prolungamento del normale processo di perdita. Il lutto complicato deriva, dal punto di vista clinico, da un mancato passaggio dalla fase del lutto acuto a quella del lutto integrato, divenendo quindi un prolungamento della stessa fase acuta con una durata almeno pari o superiore ai sei mesi (Zisook, S., Shear, C., 2009).
Sono stati individuati diversi fattori che facilitano la comparsa di lutto complicato:
- Ambiente famigliare disfunzionali (come problemi nella coppia o nel rapporto con i figli);
- l’assenza o l’inadeguatezza di amici, altri familiari e rapporti sociali;
- ripetute perdite nella storia personale;
- precedenti problemi psicologici (ad es. depressione) o di disturbi del comportamento (come l’abuso di sostanze);
- la tendenza alla repressione delle emozioni;
- difficoltà nella relazione con il defunto nel periodo precedente alla morte (conflittualità o ambiguità del rapporto)
(Biondi, M., Costantini, A., Grassi, L., 1995).
I benefici della psicoterapia nel lutto
La psicoterapeuta può aiutare a superare un lutto ed elaborarlo analizzando tutto ciò che è accaduto e com’è stato vissuto.
In particolare si cerca di affrontare il ricordo di un defunto che viene spostato o messo da parte perché troppo doloroso. Questo meccanismo “evitante” crea nel tempo l’accumulo di altra sofferenza che può causare altri problemi. Per questo è importante cominciare a vedere ricordo di una persona defunta attraverso una visione tutta nostra e interiore.
La terapia serve a chi sopravvive per affrontare il senso di abbandono e la tendenza a colpevolizzare il malato, trovando contemporaneamente la possibilità di esprimere la sofferenza e di tirare fuori le proprie emozioni.