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Il narcisista: una spirale di emozioni e solitudine
Quando parliamo di “disturbo narcisistico” ci riferiamo a persone che hanno una percezione amplificata di loro stessi, un consistente bisogno di ammirazione e scarsa empatia (ma ne sono “orfani” loro stessi): esse rischiano di percepirsi come superiori rispetto agli altri e di non tenere conto dei sentimenti altrui.
Tuttavia andando oltre la loro “maschera” spesso si trovano caratteristiche come bassa autostima, vulnerabilità alle critiche e paura della solitudine. La persona narcisista si difende dalle emozioni perchè ha paura di accettare l’amore di un’altra persona: preferisce chiudersi nel piccolo mondo interiore che si è costruito dove si sente protetto e privo di pericoli.
Come si diventa narcisista?
Se approfondiamo il vissuto e la storia di queste persone, troviamo genitori emotivamente distanti, incentrati sul senso del dovere. Genitori che hanno caricato il bambino di attese e prestazioni di alto livello, facendo corrispondere ai risultati (scuola prima e lavoro poi) la misura del suo valore personale.
Sin dall’infanzia, il narcisista non ha imparato a riconoscere nè a validare le emozioni, determinando così una negazione dei sentimenti e un’incapacità ad accedere ai propri stati interiori in età adulta.
Questa mancata attenzione per uno spazio così intimo determina in lui una cosiddetta ferita narcisistica di cui nessuno avrà cura. Il bambino si troverà pertanto, a convogliare le sue energie sulla rabbia che da adulto esprimerà tramite ipersensibilità alle critiche, impossibilità di confronto, aggressività e svalutazione del prossimo.
Disturbo narcisistico di personalità e amore
Una relazione con un partner narcisista può rivelarsi molto difficile.
Egli infatti avrà difficoltà ad amare perchè troppo focalizzato su se stesso e le sue necessità, così che la/il partner viene valutato nella misura in cui soddisfa le sue esigenze e non come dotato di una sua personalità indipendente. Questa incapacità di empatizzare con l’altro lo porta a distorcere intenzioni e atteggiamenti e di conseguenza a generare risposte disfunzionali, o addirittura devastanti.
E’ facile restare ammaliati da una personalità narcisistica: sanno essere magnetici, carismatici e divertenti. È gratificante avere la loro attenzione così prodiga di complimenti dedicati!
Ma questo riguarda una fase iniziale.
In seguito ci si può sentire molto soli nella relazione, divenire dipendenti dall’approvazione altrui e iniziare a credere che i propri bisogni e desideri non siano poi così importanti. Il partner narcisista tende ad essere prevaricante, ha la presunzione di non sbagliare mai e il timore di essere criticati li porta a svalutare i loro partner facendoli sentire inadeguati e arrabbiati.
Chi ha vissuto una storia simile si ritrova spesso a rimuginare su cosa sia andato storto nella relazione: si resta quasi sbigottiti di come si sia potuto passare da un’idealizzazione e un coinvolgimento iniziali così profondi, ad atteggiamenti tanto biechi come l’abbandono e la denigrazione.
La persona che frequenta un narcisista deve avere ben chiaro che è necessario porre dei confini relazionali a sua tutela per non lasciarsi trattare come “uno spazio di ossigeno” e farsi poi gettare via. Spesso le vittime del narcisista non hanno sperimentato l’amore incondizionato e genuino nella loro vita. E non riconoscendo tra amore sano e amore malato, finiscono per accettare una simile relazione senza troppe remore.
Hai vissuto anche tu un’esperienza con un narcisista o ti è capitato di incontrarlo nella tua vita?
Cosa ne pensi di questo argomento? Se vuoi puoi lasciare un commento qui o raggiungermi nella mia pagina Facebook.
3 comments on “Il narcisista: una spirale di emozioni e solitudine”
Credo che l’argomento emozioni sia un punto focale importante x entrare a scandagliare il sottosuolo psichico del narcisista .Lo vedo come la lampadina sul casco del minatore o sullo scafandro del palombaro che cerca dentro un relitto adagiato sul fondo.